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Resilenzia

a cura della Dott.ssa Simonetta Soldà, Psicoterapeuta

Attualmente, individui e famiglie sono tormentati da pressioni e incertezze legate a cambiamenti di natura economica, politica, sociale ed ambientale; mai come ora è fondamentale credere e diffondere l’idea che l’individuo e le famiglie posseggono le potenzialità per adattarsi, autorigenerarsi ed evolvere, questo concetto è racchiuso nel termine resilienza. Resilienza è un termine derivato dalla fisica e indica la proprietà di alcuni materiali di conservare la propria struttura o di riacquistare la propria forma originaria dopo essere stati sottoposti a schiacciamento o deformazione. In psicologia, resilienza indica la capacità di reagire a eventi traumatici o stressanti e di riorganizzare in maniera positiva la propria vita. E’ la capacità di riprendersi e di uscire più forti e pieni di risorse dalle avversità, tale abilità è presente in tutte le
persone. Resilienza, per noi occidentali non è, come per chi abita in altre parti del mondo, sopravvivere alla fame e agli orrori delle guerre, ma è la capacità di superare le difficoltà ordinarie della vita, come quelle che si possono superare in adolescenza, nella genitorialità, nella vita di coppia, nel lavoro e quelle difficoltà “straordinarie” che tutti vorremmo evitare, come ad esempio la malattia, l’invalidità, le perdite.
Resilienza è un processo attivo di resistenza, di autoriparazione e di crescita in risposta alle crisi e
alle difficoltà della vita. E’ curioso notare che l’ideogramma cinese della parola “crisi” è un simbolo composto da due segni: i simboli che indicano “pericolo” e “opportunità”. Il paradosso della resilienza è proprio questo: i nostri e altrui momenti peggiori possono rivelarsi molto vantaggiosi. Il peggiore dei momenti può far emergere parti “nuove” e positive di noi. Quindi per resilienza si intende la capacità di riprendersi e di uscire più forti e pieni di nuove risorse dalle avversità e assumere il controllo della propria esistenza. Si parla anche di Resilienza familiare, nessuna famiglia è immune da difficoltà. I problemi di vita
riguardano tutti noi, in modi e in tempi diversi, e si incontrano all’interno del ciclo vitale di ogni famiglia. L’espressione “resilienza familiare” si riferisce ad una serie di strategie messe in atto per risolvere problemi e di processi di adattamento che intervengono all’interno della famiglia. I ricercatori hanno rilevato che nessuna particolare tipologia familiare si pone come assoluta garanzia per uno sviluppo sano dei bambini, non si può dire in assoluto cosa è ”normale” nella vita di una famiglia e su come costruire una famiglia “sana”, che funzioni bene e mostri una certa resilienza in condizioni di stress. Occorre comunque identificare le variabili di rischio e favorire le dinamiche familiari che promuovono la resilienza durante le difficili fasi di transizione. Il lavoro del terapeuta sarà rivolto ad aiutare le famiglie a trovare un senso di continuità e coerenza nella complessità delle difficoltà. Attualmente gli psicoterapeuti sono convinti che una persona, dopo un evento doloroso o traumatico, riprende a vivere perché trova attorno a sé un sostegno affettivo, strutture sociali e culturali che gli hanno offerto possibilità che ha saputo sfruttare. Dopo il trauma è ancora possibile una ripresa evolutiva, ma si deve agire simultaneamente sul traumatizzato, sul suo ambiente familiare e sugli stereotipi della sua cultura.
Le avversità, che si incontrano inevitabilmente nella vita, vanno considerate parte della vita e le situazioni problematiche possono portare a riconoscere e a ricercare risorse personali, parentali e amicali da mobilitare per affrontare le vicissitudini negative. Il dolore può anche far crescere e stimolare, nelle persone, una profonda fiducia in sé stessi, un prioritario credere nelle proprie idee, una grande curiosità nei confronti di un mondo ricco di possibilità inesplorate. Una frase di Hemingway (1929): <>. La vita non è costituita solo da amore, gioia e felicità ma anche da perdite, malattie, rabbia, odio, sfide: solo il riuscire a viverle, ad affrontarle e a superarle ci permette di diventare più sani e felici. Il compito di noi terapeuti è di aiutare il singolo e/o i membri della famiglia a superare lo stato di impotenza e disperazione che stanno sperimentando e di farli giungere alla fiducia nelle proprie capacità e possibilità di far migliorare le cose. Il terapeuta e l’individuo o la famiglia collaborano nell’elaborazione di significati alternativi o di nuove storie, più ottimistiche e positive, che rimpiazzino quelle negative precedenti. Un approccio fondato sulla resilienza va a cercare le risorse che ogni persona e ogni famiglia possiede e su questo potenziale costruisce la possibilità di un cambiamento.
Ancora, come professionisti, lavoriamo con le famiglie per aiutarle a modificare le proprie concezioni rigide e vincolanti e a superare le condizioni avverse in cui si trovano. Compito e obiettivo della terapia è quello di rielaborare una narrazione personale nella quale le avversità passate o presenti vengono rilette secondo un’ottica nuova e costruttiva. La crisi viene considerata un’opportunità per trovare nuovi modi di vivere, per conoscere nuove risorse personali e famigliari. La psicoterapia può offrire un contesto curativo in cui dialogare e raccontare la propria storia ed insieme al terapeuta costruire una nuova narrazione.